Reazione sdegnata del presidente della FIGC Gravina nei confronti della nuova ondata di cori offensivi e discriminatori. E la proposta di Ancelotti, che ha parlato di sospensione delle partite, potrebbe anche venire presa in considerazione.
Ancora cori discriminanti in alcuni stadi di Italia. Stavolta gli episodi sono avvenuti a Udine, durante il match tra i padroni di casa e la Roma, e a Torino. Alla Dacia Arena, addirittura, insulti “stereofonici” verso Napoli. La tifoseria friulana e quella giallorossa si sono unite nell’insulto territoriale nei confronti dei partenopei. All’Allianz Stadium invece, in previsione del match della prossima settimana contro la Fiorentina, i tifosi bianconeri hanno provveduto a insultare quelli viola. Una situazione che continua a ripetersi e che, come riporta l’ANSA, ha causato una reazione sdegnata del presidente della FIGC Gravina.
COMPORTAMENTO INCIVILE – Gravina ha affermato che “il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani è un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione”. A questo punto la proposta di Ancelotti, che ha parlato di sospensione delle partite in caso dovessero continuare gli insulti discriminatori negli stadi italiani, potrebbe anche venire presa in considerazione. Gravina aggiunge infatti che “bisogna intensificare i programmi educativi che coinvolgono i tifosi e applicare rigorosamente le norme previste dal nostro ordinamento. A tal proposito ho sentito sia il presidente dell’AIA Nicchi che il designatore Rizzoli con i quali abbiamo condiviso tutte le valutazioni del caso”.
CULTURA DIVERSA – Il che significa valutare se all’arbitro potrà essere attribuito il potere di interrompere le partite in caso di intemperanze da parte delle tifoserie a sfondo discriminatorio. Una questione annosa, che continua a colpire il calcio italiano da tempo, senza che si sia trovata una soluzione in grado di evitare il ripetersi di casi del genere. A tal proposito, proprio Ancelotti ha fatto presente che i suoi calciatori non accetteranno nuove situazioni simili e che il Napoli è pronto a chiedere la sospensione delle partite in caso di cori discriminatori. “Serve una cultura diversa. Non bisogna insultare gli avversari, ma inneggiare ai propri calciatori. Il regolamento parla chiaro, se in trasferta ci saranno ancora episodi del genere valuteremo come comportarci”.