Il tecnico bianconero, premiato come allenatore dell’anno ai Gazzetta Sports Awards, ha parlato del derby d’Italia, del suo maestro Galeone, dell’effetto Ronaldo e di capitan Chiellini

Ai Gazzetta Sports Awards Max Allegri vince nella categoria allenatore dell’anno, superando la concorrenza del condottiero della Nazionale femminile Daniele Mazzanti, argento mondiale in Giappone, e di Lorenzo Bernardi, che ha guidato Perugia al primo storico scudetto del volley. Come premio si sottopone al fuoco di domande di Massimo Giletti, giornalista di LA7 e grande tifoso juventino.

Max si racconta, dall’amore

“per il momento su quello siamo sereni, le cose vanno bene”,

al calcio a cui è arrivato per gioco

“perché per me era soprattutto quello, un divertimento almeno fino a 23-24 anni. Poi sono andato da Pavia a Pescara e ho trovato Giovanni Galeone, che per me è stato un grande maestro”.

Max inizia timido, poi si lascia andare e racconta di quella volta che scappò dall’altare e si rifugiò proprio da Galeone:

“Non fu un momento facile. Ma lui non mi fece domande, anzi lui non me ne faceva mai di domande e non me ne fece nemmeno quella volta, mi stava semplicemente vicino. Ancora oggi, dopo trent’anni che ci conosciamo mi rivolgo a lui dandogli del lei, per rispetto, perché lo merita”.

CAPITOLO CRISTIANO — L’intervista spazia su tutti i temi di attualità e non si può non parlare di Ronaldo: davvero Allegri non sapeva fino all’ultimo che sarebbe arrivato alla Juve?

“No, davvero, sia Fabio Paratici che il direttore Marotta, che Agnelli sono stati bravissimi non solo a prenderlo, ma a tenerlo nascosto a tutti e anche a me. Cristiano ci ha portato molto, non solo per il suo valore, quello lo conoscete tutti, ma perché ha alzato moltissimo il livello di competitività tra i giocatori, che vedono uno di 33 anni che ha vinto tutto quello che ha vinto e che continua a lavorare in modo maniacale per migliorarsi”.

Sulla mancata assegnazione del Pallone d’oro a Ronaldo ha detto:

“Mi dispiace, lo avrebbe sicuramente meritato, per quello che ha fatto con il Real. Con il Portogallo ai mondiali più avanti di così non poteva andare”.