Semifinale di ritorno di Coppa del Re che resta in equilibrio solo per un tempo. Nella ripresa si scatena il numero 9 blaugrana e non c’è storia. Sabato altro scontro tra le due squadre (in Liga)

Un Barcellona brutto ma spietato sbanca il Bernabeu e alimenta i sogni di “triplete”. Amaro in bocca invece per il Real Madrid, severamente punito dal risultato nonostante la mole di gioco e di occasioni create. I catalani ringraziano i riflessi di Ter Stegen, decisivo a più riprese su Vinicius (ancora tra i migliori in campo) e la freddezza di Suarez, due volte a segno nella ripresa dopo un primo tempo da dimenticare. Serata opaca per Messi, che rimanda ancora il primo gol ai Blancos in coppa. Ma i catalani si godono comunque la sesta finale consecutiva di coppa vendicando l’eliminazione subita in semifinale nel 2013 proprio per mano del Real Madrid. Sabato appuntamento per la rivincita in Liga.
SENZA CALCOLI — Senza grossi problemi di infortuni da ambo le parti, non sorprendono le scelte di Valverde, che oltre a sfoggiare tutta “l’argenteria” a partire dalla MSD sceglie Sergi Roberto in mezzo al posto di Arthur (appena rientrato da un infortunio). Qualche sorpresa ce la si aspettava forse da Solari, combattuto fino all’ultimo se schierare Bale dal primo minuto: invece no, oltre alla consueta bocciatura di Isco (nemmeno convocato come Mariano e Brahim), il tecnico argentino resta fedele al suo credo e conferma il solito tridente con Vinicius titolare e Lucas Vazquez al posto di un Bale sempre più imbronciato dopo gli eclatanti segnali di malumore manifestati nell’ultimo impegno di Liga.
BLANCOS SPRECONI — Il campo dà comunque ragione a Solari, perché i Blancos partono con lo stesso piglio dell’andata al Camp Nou, con il baricentro molto alto e una pressione al limite dell’area blaugrana che mette in difficoltà l’avversario. A funzionare è soprattutto l’asse Reguilon-Vinicius, da cui nascono tutti gli spunti più interessanti dei padroni di casa, complice anche un Semedo in costante difficoltà in fase di copertura. I madrileni confezionano un discreto numero di occasioni sia con Vinicius, che spedisce alto due facili girate da centro area e si fa stoppare da Ter Stegen in mischia, sia con Benzema, che al 37’ spara sul portiere tedesco dopo un fulminante contropiede. C’è spazio anche per la polemica, perché nel primo quarto d’ora il Var decide di sorvolare su un leggero ma evidente tocco in area di Dembélé su Vinicius. Nel frattempo, quasi non pervenuto il Barcellona, troppo lento e statico quasi giocasse al risparmio, ma frenato anche dalla scarsa verve di Suarez (sempre in ritardo sul pallone) e dall’imprecisione di Dembélé, protagonista di numerosi errori grossolani anche in appoggio.
DOCCIA FREDDA E TRACOLLO — Identico copione dopo il riposo, con i Blancos che riprendono a spingere affacciandosi minacciosi dalle parti di Ter Stegen. Ma al 50’, come un fulmine a ciel sereno, ecco la doccia gelata che ammutolisce il Bernabeu quando Dembélé recupera sulla trequarti avversaria, scarica per Suarez al limite dell’area e quest’ultimo sblocca il risultato con un preciso piatto che s’infila tra il palo e Navas. I madrileni sembrano in grado di assorbire il colpo, si riversano avanti con rabbia e sfiorano il pari ispirati dalle iniziative di un incontenibile Vinicius. Ma le parate di Ter Stegen, fenomenale al 62’ su un colpo di testa in tuffo di Reguilon, così come gli eccessivi spazi concessi al contropiede blaugrana vanificano tutto nel giro di cinque minuti fatali: al 68’ arriva infatti il raddoppio catalano, frutto di un autorete di Varane su cross al centro di Dembélé, mentre al 72’ il Barça chiude i conti su rigore, con Suarez che si concede un cucchiaio per il 3-0 definitivo. Inutile per Solari l’inserimento di Bale nel finale. La mazzata taglia infatti le gambe ai padroni di casa, che dicono addio al primo obiettivo stagionale.