Conquistato il titolo Costruttori, per quello piloti sono rimasti in corsa solo i due Mercedes. Lewis ha 64 punti più di Bottas, ma non fa calcoli. “In Messico sarà dura con la Ferrari su quei rettilinei…”

Dunque adesso non ci sono più dubbi: a vincere il Mondiale sarà di certo un pilota della Mercedes. Lo dice l’aritmetica. Bella formuletta per ricordare che Valtteri Bottas, con la vittoria di Suzuka e col distacco dal rivale ridotto a 64 punti, è potenzialmente ancora in corsa. E’ rimasto il solo, nessuno tra quelli dietro di lui può nemmeno più sperarci. E allora, col titolo Costruttori assicurato già dall’alba di domenica, anche quello conduttori è certamente Mercedes, per il sesto double in sei anni. Un enplein che ogni anno si incrementa.

INUTILE ACCELERARE 

Ma in tutto questo trionfo, verosimilmente, anche lo stesso Bottas ha poco da illudersi: per Lewis Hamilton è solo questione di tempo. Lui lo sa bene. E infatti nel dopo gara di Suzuka ha detto: “Per me non è mai stata una questione di accelerare i tempi”. Come a dire che non ha fretta. Per chiudere i conti già tra due settimane a Città del Messico dovrebbe fare 14 punti più del compagno di squadra. Cosa che quest’anno è successa solo una volta, a Budapest (Lewis 1°, Valtteri 8°). Quindi non si capisce perché mai dovrebbe fare proclami diversi. “Valtteri ha guidato bene tutto l’anno, ha fatto un grande lavoro a Suzuka ed è del tutto presumibile che farà altrettanto anche nelle prossime gare”. Tanto più che il gran capo Toto Wolff ha garantito: “Daremo a Bottas la possibilità di giocarsi tutte le sue chance”.

“PER RESTARE VIVO”

Intanto per fare 14 punti in più serve arrivare sul podio. Lapalissiano, giacché il quarto posto è premiato con 12 punti. Quindi per vincere in Messico, Hamilton deve arrivare nei primi tre posti e in ogni caso sperare in un piazzamento scadente di Bottas. Al quale, di suo, per “restare vivo” fino a Austin con le proprie sole forse, cioè per continuare ad avere aritmetiche possibilità, dovrà arrivare tra i primi quattro a Città del Messico.

MESSICO PEGGIOR CIRCUITO

“Penso che generalmente per noi il Messico sia il peggior circuito”, dice Hamilton. Vero: negli ultimi due anni è piaciuto molto di più a Max Verstappen che ci ha vinto le ultime due edizioni. Nel 2018 Lewis ha chiuso 4°, con Valtteri 5°. L’anno prima Bottas chiuse 2°, con Hamilton addirittura 9°, peggior piazzamento degli ultimi sei anni (eguagliato quest’anno a Hockenheim), seppure sufficiente per il quarto titolo conquistato proprio lì.

FERRARI CHOCCANTI

“Penso che le nostre difficoltà dipendano dal set-up”, in una località a 2250 metri sul mare. “Quindi sarà dura, tanto più che le ultime gare con questa Ferrari sono state choccanti. Anche se poi abbiamo vinto. Penso che sarà davvero dura contro di loro sui lunghi rettilinei del Messico”. Per questo dice di non aver fretta. Il sesto titolo che lo lascerà solo alla spalle di Michael Schumacher ormai è quasi pronto. Prenderselo in Messico, come già due anni fa, o in Texas, non fa nessuna differenza