Eliška Junková: La Regina della Velocità Che Sfido i Giganti dell’Automobilismo

Nel pantheon dei grandi piloti automobilistici, nomi come Tazio Nuvolari, Rudolf Caracciola e Juan Manuel Fangio risuonano con forza. Ma tra questi giganti, brilla una stella femminile che, con coraggio, talento e una determinazione ferrea, ha saputo ritagliarsi un posto d’onore, sfidando convenzioni e aspettative: Eliška Junková. Conosciuta come la “Regina della Velocità”, questa pioniera ceca non fu solo una donna che gareggiava, ma una delle migliori in assoluto nella sua epoca.

Dalle Radici Modeste all’Amore per i Motori

Nata il 16 novembre 1900 a Olomouc, nell’allora Impero Austro-Ungarico (oggi Repubblica Ceca), come Alžběta Pospíšilová, la vita di Eliška non sembrava destinata alle corse automobilistiche. Dopo aver lavorato come segretaria in banca, la sua vita cambiò quando incontrò e sposò Vincenc “Čeněk” Junek, un facoltoso banchiere e appassionato di automobili. Fu lui a introdurla al mondo dei motori e a notare il suo talento innato per la guida.

Inizialmente, Eliška era la sua navigatrice. Ma presto, la sua passione e la sua abilità al volante divennero evidenti. Nonostante le iniziali riserve di Čeněk, che temeva per la sua sicurezza, Eliška ottenne la licenza di guida nel 1922 e iniziò a gareggiare con le vetture della scuderia di famiglia, spesso Bugatti.

La Stella Splende: Trionfi e Sfide Epiche

La carriera di Eliška Junková fu un crescendo di successi e prestazioni memorabili. Il suo stile di guida era caratterizzato da una precisione chirurgica e una determinazione implacabile. Non temeva di affrontare le curve più insidiose o i rettilinei più veloci.

Tra le sue imprese più significative, ricordiamo:

  • 1926 – Prima donna a vincere un Gran Premio internazionale: Junková trionfò nella classe 2.0 litri del Gran Premio di Cecoslovacchia a Brno, battendo numerosi piloti uomini di fama.
  • 1927 – Targa Florio: Questa fu forse la sua performance più leggendaria. Alla Targa Florio, una delle gare più dure e temute del mondo, che si snodava su strade tortuose e polverose della Sicilia, Eliška diede prova di un coraggio e una maestria eccezionali. Dopo aver condotto la gara per diversi giri, battagliando con campioni del calibro di Nuvolari ed Ernesto Maserati, fu costretta al ritiro a causa di un problema meccanico. Nonostante ciò, la sua performance la consacrò come una delle contendenti più serie.
  • 1928 – Gran Premio di Germania: Ancora una volta, Eliška fu protagonista, contendendo la vittoria prima di ritirarsi per un guasto. La sua tenacia e il suo talento erano ormai riconosciuti a livello mondiale.

Eliška non era solo veloce, ma anche meticolosa nella preparazione. Studiava i circuiti a piedi, memorizzando ogni curva, ogni dosso, ogni cambio di pendenza, una pratica innovativa per l’epoca. Questa dedizione, unita a un talento naturale, le permise di competere ad armi pari con i migliori piloti della sua generazione.

La Tragedia e il Ritiro

Purtroppo, la carriera di Eliška fu segnata da una profonda tragedia. Nel 1928, durante il Gran Premio di Germania sul Nürburgring, suo marito Čeněk Junek, che era tornato a gareggiare, perse la vita in un incidente. Devastata dal dolore, Eliška decise di ritirarsi dalle corse, sentendo di non poter più affrontare quel mondo senza il suo compagno e mentore.

L’Eredità di una Pioniera

Dopo il ritiro, Eliška Junková non abbandonò il mondo dell’automobile. Continuò a viaggiare, a scrivere articoli e a lavorare nel settore automobilistico, dedicandosi anche alla promozione dello sport femminile e alla lotta per l’uguaglianza. Morì nel 1994, all’età di 93 anni, lasciando un’eredità indelebile.

Eliška Junková non fu solo una donna al volante in un’epoca dominata dagli uomini; fu una forza della natura, una pioniera che ruppe le barriere e dimostrò che il talento e la determinazione non conoscono genere. La sua storia rimane un’ispirazione per chiunque osi sfidare lo status quo e inseguire le proprie passioni con coraggio e tenacia. La “Regina della Velocità” ha lasciato un segno indelebile sulle piste e nel cuore degli appassionati di automobilismo di tutto il mondo.