Paavo Nurmi: Il Finlandese Volante, Leggenda dell’Atletica

Paavo Nurmi, soprannominato il “Finlandese Volante”, è una leggenda dell’atletica leggera, considerato uno dei più grandi mezzofondisti e fondisti di tutti i tempi. La sua carriera, costellata di successi olimpici e record mondiali, ha segnato un’epoca e lo ha reso un’icona dello sport.

Gli inizi e l’ascesa:

Nato a Turku, in Finlandia, nel 1897, Nurmi iniziò a praticare l’atletica in giovane età, dimostrando subito un talento eccezionale per le corse di resistenza. La sua ascesa fu rapida e inarrestabile: già nel 1920, alle Olimpiadi di Anversa, conquistò tre medaglie d’oro e una d’argento, diventando uno dei protagonisti assoluti dei Giochi.

Il dominio olimpico:

Il periodo di massimo splendore di Nurmi coincise con le Olimpiadi di Parigi del 1924, dove realizzò un’impresa leggendaria, vincendo cinque medaglie d’oro in cinque gare diverse, comprese le difficilissime 1500 e 5000 metri corse a poche ore di distanza l’una dall’altra. La sua superiorità era tale da indurlo a correre con un cronometro in mano per gestire le forze e avere un margine rassicurante sugli avversari.

Alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, Nurmi conquistò un’altra medaglia d’oro nei 10.000 metri, portando il suo bottino olimpico a nove ori e tre argenti.

I record mondiali e lo stile di corsa:

Nel corso della sua carriera, Nurmi stabilì ben 22 record mondiali in diverse distanze, dai 1500 metri ai 20 chilometri. Il suo stile di corsa era caratterizzato da una falcata ampia e potente, da un’eccezionale resistenza e da una straordinaria capacità di gestione della gara.

Il ritiro e l’eredità:

Nurmi si ritirò dalle competizioni nel 1934, dopo essere stato escluso dalle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 a causa di una controversia sulla sua presunta condizione di professionista.

La sua eredità va ben oltre i numeri e le medaglie: Nurmi ha incarnato lo spirito olimpico, la dedizione allo sport e la ricerca della perfezione. La sua figura ha ispirato generazioni di atleti e appassionati, e il suo nome è indissolubilmente legato alla storia dell’atletica leggera.