Sara Anzanello: il cuore grande della pallavolo italiana

Nata a San Donà di Piave il 30 luglio 1980, cresciuta a Ponte di Piave, Sara Anzanello si è avvicinata alla pallavolo fin da bambina. Alta 192 cm, potente e intelligente in campo, ha ricoperto il ruolo di centrale con grinta e determinazione, diventando una colonna portante della Nazionale italiana.

Una carriera luminosa

Sara ha esordito in Serie A2 con il Latisana, per poi passare al Club Italia e successivamente all’AGIL Novara, dove ha vinto la Coppa Italia di A2 e la promozione in A1. Con Asystel Novara ha conquistato:

  • 2 Supercoppe italiane
  • Coppa Italia 2003–04
  • Top Teams Cup 2005–06
  • Coppa CEV 2008–09

Ha giocato anche con Villa Cortese e in Azerbaigian con l’Azərreyl Baku. In Nazionale ha collezionato 278 presenze, vincendo:

  • Oro ai Mondiali 2002 (storico trionfo a Berlino)
  • Oro alla Coppa del Mondo 2007 e 2011
  • Argento agli Europei 2005
  • Bronzi al World Grand Prix

La malattia e il ritorno

Nel 2013, mentre giocava in Azerbaigian, Sara contrasse una grave forma di epatite. Fu ricoverata d’urgenza a Milano e sottoposta a un trapianto di fegato non compatibile, che riuscì miracolosamente. Dopo una lunga riabilitazione, tornò a giocare con l’AGIL Novara in Serie B1: “Sono la persona più felice della terra”, disse.

Un esempio di resilienza

Nel 2016 si ritirò dall’attività agonistica, entrando nello staff tecnico del Club Italia. Nel 2018, a soli 38 anni, Sara ci ha lasciati a causa di un linfoma. La sua scomparsa ha commosso il mondo dello sport, che la ricorda come una campionessa dentro e fuori dal campo.

Il suo messaggio

Nel libro Chiamatemi ancora Anza, curato da Alessio Callegari, Sara racconta la sua battaglia con la malattia, la voglia di vivere e il suo amore per la pallavolo. Un testo intenso, che trasmette forza e speranza.