Diego Armando Maradona: El Pibe de Oro, un mito del calcio

ROME, ITALY - OCTOBER 26: Diego Maradona of Napoli in action during the Serie A match between AS Roma and Napoli at the Stadio Olympico on October 26, 1986 in Rome, Italy. (Photo by Etsuo Hara/Getty Images)

Diego Armando Maradona nasce a Lanús, in Argentina, il 30 ottobre 1960. Cresce in una famiglia umile a Villa Fiorito, un quartiere periferico di Buenos Aires, dove fin da piccolo si distingue per il suo talento calcistico. La sua carriera professionistica inizia a soli 15 anni con l’Argentinos Juniors, per poi passare al Boca Juniors, dove vince il suo primo campionato argentino nel 1981.

Il trionfo in Europa e la consacrazione a leggenda

Nel 1982 Maradona si trasferisce in Europa al Barcellona, dove vive un periodo di luci e ombre. Vince una Coppa del Re, una Supercoppa di Spagna e una Coppa della Liga, ma il suo rapporto con la società catalana è burrascoso e nel 1984 si trasferisce al Napoli.

In Italia, Maradona diventa un’icona. Con il Napoli conquista due scudetti (1987 e 1990), una Coppa Italia (1987), una Supercoppa Italiana (1990) e porta la squadra alla vittoria in Coppa UEFA nel 1989. Le sue prestazioni in campo sono straordinarie e il suo carisma lo rende un idolo per la città e per i tifosi di tutto il mondo.

Il genio con la maglia albiceleste e la vittoria al Mondiale

Ma il vero capolavoro di Maradona è con la nazionale argentina. Da capitano, trascina la sua squadra alla vittoria nella Coppa del Mondo del 1986 in Messico, segnando gol indimenticabili come quello della “Mano de dios” e il “Gol del secolo”. Vince anche la Coppa Artemio Franchi nel 1985 e raggiunge la finale del Mondiale nel 1990.

Mano de Dios, letteralmente “Mano di Dio”, è un’espressione che identifica un evento ben preciso nella storia del calcio: il gol segnato da Diego Armando Maradona con la mano durante i quarti di finale del Mondiale 1986 contro l’Inghilterra. La partita, disputatasi il 22 giugno 1986 allo Stadio Azteca di Città del Messico, vide l’Argentina trionfare per 2-1.

Quel gol, sebbene ottenuto irregolarmente, divenne leggendario per la sua audacia e per il contesto in cui avvenne. Maradona, saltando in mezzo a due difensori inglesi, superò il portiere Peter Shilton con un tocco del pugno. L’arbitro non si accorse della sua infrazione e convalidò la rete.

Lo stesso Maradona, nel dopopartita, attribuì il gol a un intervento divino: “È stata la mano di Dio“. Questa frase iconica contribuì ad alimentare il mito attorno al gol e a Maradona stesso.

Una vita travagliata fuori dal campo

La vita di Maradona non è stata solo successi. Ha dovuto affrontare problemi di dipendenze da droga e alcool, che hanno segnato la sua carriera e la sua vita privata. E’ stato coinvolto in numerosi scandali e ha avuto problemi con la giustizia.

Un’eredità immensa e un’influenza che dura nel tempo

Nonostante le sue fragilità, Diego Maradona rimane uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Il suo talento ineguagliabile, la sua personalità carismatica e la sua storia travagliata ne hanno fatto un’icona mondiale e un simbolo di riscatto per i ceti meno abbienti.

Muore il 25 novembre 2020 a Tigre, in Argentina, all’età di 60 anni. Il mondo intero lo piange, ma il suo ricordo e la sua leggenda vivranno per sempre.

Oltre al calcio, Maradona è stato anche:

  • Un dirigente sportivo
  • Un commentatore televisivo
  • Un’icona pop
  • Un simbolo di ribellione e speranza per i diseredati

La sua figura è ancora oggi controversa, ma il suo genio calcistico e il suo impatto sul mondo sono innegabili.tunesharemore_vert