L’Atalanta Bergamasca Calcio, conosciuta come “La Dea”, è una delle squadre di calcio più iconiche e longeve d’Italia. La sua storia, ricca di successi e sfide, inizia il 17 ottobre 1907 a Bergamo.

Le origini:

La nascita dell’Atalanta si deve a un gruppo di studenti liceali bergamaschi, tra cui Eugenio Urio, Giulio e Ferruccio Amati, Alessandro Forlini e Giovanni Roberti. Ispirati dall’omonima eroina della mitologia greca, famosa per la sua bellezza e abilità nella caccia, scelsero il suo nome per la neonata società.

I primi anni:

I primi anni dell’Atalanta furono caratterizzati da un’entusiastica partecipazione al calcio locale. La squadra si distinse subito per il suo stile di gioco vivace e offensivo, conquistando il primo titolo regionale nel 1914.

L’ascesa al professionismo:

Nel 1920, l’Atalanta si fuse con la Bergamasca di Ginnastica e Scherma, assumendo la denominazione “Atalanta e Bergamasca di Ginnastica e Scherma”. Questo passo segnò l’inizio del percorso verso il professionismo. Nel 1924, la squadra ottenne la promozione in Prima Divisione, l’allora massima serie del calcio italiano.

L’era Bortolotti:

L’era Bortolotti è un periodo storico che ha segnato l’ascesa dell’Atalanta al vertice del calcio italiano. L’avvento di Armando Bortolotti, prima come allenatore nel 1931 e poi come presidente nel 1934, ha portato la squadra a vivere un’epoca di successi e di grande lustro.

Le innovazioni di Bortolotti:

Bortolotti, soprannominato “il Barone”, rivoluzionò l’Atalanta sotto diversi aspetti:

  • Tecnico innovativo: introdusse un sistema di gioco moderno e offensivo, basato sul pressing e sul gioco di squadra.
  • Valorizzazione dei giovani: puntò molto sul vivaio, creando una squadra solida e ricca di talenti.
  • Professionismo: impose una mentalità professionale all’interno della società, con un focus sulla disciplina e sul lavoro.

I successi:

L’era Bortolotti coincise con i più grandi successi della storia dell’Atalanta:

  • Scudetto 1936-37: la “Dea” conquistò il suo primo e unico scudetto, battendo la favorita Juventus all’ultima giornata.
  • Promozioni in Serie A: la squadra ottenne la promozione in Serie A nel 1933 e nel 1940.
  • Coppa Italia 1937: l’Atalanta si aggiudicò la Coppa Italia, battando il Napoli in finale.

L’eredità di Bortolotti:

Bortolotti rimase alla guida dell’Atalanta fino al 1948, lasciando un’eredità indelebile. Il suo lavoro ha contribuito a trasformare la squadra in una realtà di livello nazionale e internazionale.

L’era Bortolotti rappresenta un periodo d’oro per l’Atalanta, un’epoca di successi e di grande entusiasmo che ha segnato la storia del calcio italiano.

Gli anni successivi:

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Atalanta alternò periodi di successi a momenti di difficoltà. La squadra conquistò la Coppa Italia nel 1963 e raggiunse la finale di Coppa delle Coppe nel 1964.

L’era moderna:

Negli ultimi decenni, l’Atalanta si è affermata come una solida realtà del calcio italiano. Sotto la guida di Gian Piero Gasperini, dal 2016, la squadra ha acquisito una dimensione internazionale, raggiungendo per due volte la finale di Coppa Italia e qualificandosi per la Champions League in tre stagioni consecutive.

L’era Gasperini:

L’arrivo di Gian Piero Gasperini nel 2016 ha segnato una svolta per la squadra. Il tecnico ha introdotto un gioco offensivo e spettacolare, che ha portato l’Atalanta a raggiungere traguardi storici:

  • Tre qualificazioni consecutive alla Champions League: un risultato mai raggiunto prima da una squadra bergamasca.
  • Due finali di Coppa Italia: perse contro la Lazio nel 2019 e contro l’Inter nel 2021.
  • Un quarto posto in Serie A: ottenuto nella stagione 2019-2020, il miglior piazzamento di sempre per la Dea.

Stile di gioco:

L’Atalanta si distingue per un gioco propositivo e di grande intensità. Il pressing alto e il gioco sulle fasce sono i capisaldi del sistema di Gasperini, che valorizza i talenti del vivaio e l’inserimento di giocatori di livello.

Stadio:

L’Atalanta gioca al Gewiss Stadium, un impianto moderno e funzionale inaugurato nel 1928 e ristrutturato nel 2019. Lo stadio è conosciuto come “la casa della Dea” ed è un vero e proprio fortino per la squadra bergamasca.

Tifosi:

L’Atalanta vanta una tifoseria appassionata e calorosa. I tifosi della Dea sono conosciuti per la loro fedeltà e il loro attaccamento alla squadra. Con il suo stile di gioco offensivo e spettacolare, la “Dea” ha conquistato il cuore di tifosi in tutta Italia e nel mondo. La squadra rappresenta un esempio di tenacia, passione e attaccamento alle proprie radici.

L’Atalanta è una leggenda del calcio italiano, una storia di successi, sacrifici e amore per lo sport. La sua “Dea” continua a volare alto, ispirando generazioni di tifosi e sognando nuovi traguardi.

Alcune curiosità:

  • Lo stemma dell’Atalanta raffigurava una “A” maiuscola stilizzata, sormontata da un cerchio e con due ali ai lati.  I colori dello stemma sono il nero e l’azzurro, che sono anche i colori sociali della squadra.

Simbolismo:

  • La “A” rappresenta il nome della squadra, Atalanta.
  • Il cerchio simboleggia l’unione e la forza della squadra.
  • Le ali rappresentano la velocità e la tenacia dell’Atalanta.

Evoluzione dello stemma:

Lo stemma dell’Atalanta ha subito diverse modifiche nel corso della sua storia. La versione attuale è stata adottata nel 1963 il quale include la Dea. In questa versione, la Dea è raffigurata di profilo, con i capelli fluenti al vento, e indossa una tunica corta e un mantello. La Dea è posizionata sopra il cerchio azzurro dello stemma ufficiale.

Questa versione alternativa dello stemma è utilizzata principalmente per scopi commerciali e di marketing.

  • I colori sociali della squadra sono il nero e l’azzurro.
  • Lo stadio dell’Atalanta è il Gewiss Stadium, situato a Bergamo.
  • Il soprannome della squadra è “La Dea”.
  • L’inno ufficiale dell’Atalanta è “La Dea del Calcio”.